Un team colossale, con le idee molto chiare, un punto di riferimento di stampo cooperativo, alimentato da 180 associati, 300 ettari di vigneto, capace di immettere nel mercato ben un milione, duecentomila bottiglie annue. Ma una dimensione simile non significa tuttavia dover diluire la qualità. Terre da vino, la storica cooperativa langarola risalente agli anni Ottanta lancia nel 2016 questo nuovo progetto, Vite Colte, cambia nome. L'idea è di riprendere, ampliare la filosofia di ricerca della qualità iniziata anni prima con la Barbera La Luna, i Falò, di coinvolgere tutte le etichette. Nel vigneto si adottano pratiche biologiche, di difesa integrata, l'assistenza tecnico-agronomica è coordinata da Daniele Eberle, mentre quella enologica è affidata a Bruno Cordero. Grande attenzione è poi dedicata all'accoglienza in cantina, alla comunicazione.